Non dobbiamo regalare moschee ai fondamentalisti
intervista a Magdi Allam
Testata: Il Resto del Carlino
Data: 28/08/2007
Pagina: 2
Autore: Rita Bartolomei
Titolo: Intervista a Magdi Allam
Il RESTO DEL CARLINO di Bologna del 26 agosto a pagina 2 pubblica un’interessante intervista di Rita Bartolomei a Magdi Allam in merito alla costruzione di una nuova moschea a Bologna.

“Stop a nuove moschee in Italia. Sono più di settecento, lo dice l’ultimo rapporto dei servizi segreti. Nei primi cinque mesi ne è stata inaugurata una ogni quattro giorni. I musulmani sono un milione. La percentuale dei praticanti è del cinque –otto per cento. Bastano quelle che ci sono”. Magdi Allam, opinionista, si rivolge direttamente al Comune e attacca: “Quel progetto dev’essere cancellato”. Era stato durissimo su Bologna Sette, il supplemento di Avvenire. Aveva detto: “E’ un regalo all’estremismo”. Una moschea esiste già, sarebbe un trasloco. “Insisto: non bisogna avviare nuovi cantieri. Piuttosto, si trasformino i luoghi di preghiera esistenti in case di vetro. E’ un atto di responsabilità di governo e istituzioni locali per evitare che insorga un sentimento di islamofobia. Vale anche per Bologna. Che anzi è un caso più grave”. Perché? “Non si può andare avanti contro la volontà popolare. La gente va persuasa con il dialogo. Bene il referendum. Inammissibile imporre una moschea. Che per di più sarebbe consegnata all’Ucoii, organizzazione estremista affiliata ideologicamente ai Fratelli Musulmani, movimento che vuole la distruzione di Israele.” Però i dirigenti dell’Ucoii negano questa affiliazione. “Perché dissimulano. Lo considerano un precetto di fede. L’ho documentato nei miei libri”. Aggiungono: siamo a Bologna da una vita “Il guaio dell’Italia è proprio questo. Ha consentito a organizzazioni così di radicarsi sul territorio e di affermare l’Islam radicale”. L’Ucoii siede nella consulta del ministro Amato. Ha appena firmato la carta dei valori. “Questo significa che le istituzioni italiane sono malate di ingenuità. Pisanu è stato il primo a sbagliare e a suo tempo gliel’ho detto. La carta dei valori, poi, è acqua fresca”. I dirigenti della moschea sono stati ricevuti dal cardinale Carlo Caffarra, l’anno scorso. Hanno firmato una condanna del terrorismo, definito “scelta perversa”, “di qualunque matrice essa sia”. L’assessore Merola giustamente fa osservare: se ci sono problemi, dovranno essere le forze di polizia a segnalarli. Fino a prova contraria…. “Non ho visto quel documento, stimo moltissimo Caffarra. Apprezzo il suo impegno etico e la volontà di dialogo. In generale dico che l’Occidente fa fatica a comprendere una cosa: quando esplode il terrorismo è troppo tardi. I britannici l’hanno capito nel 2005. La predicazione d’odio è apologia di terrorismo. E’ la prima fase. Oggi è diffusa in gran parte delle moschee”. Mette nel conto anche Bologna? “Certamente.” Sulla base di quali elementi? “Ci sono state affermazioni aberranti di Nabil Bayoumi, trasmesse dalla tv due anni fa”. Il direttore replicò di essere stato strumentalizzato. Comunque è stato rimosso. “Ufficialmente. Aveva dichiarato che Bin Laden “dice cose condivisibili”. Siamo in uno Stato di diritto che considera reato penale l’apologia di terrorismo. L’interrogativo è: com’è possibile che non si sia mosso nessuno in Procura? Questa è la domanda che mi inquieta”. E come si risponde? “Che non ci si comporta in modo conseguente. Dalla magistratura mi aspetterei un atteggiamento più deciso.. Mi rivolgo anche all’Assessore di Bologna. Il problema non è tanto scovare armi ed esplosivi. Le vere armi sono le persone”. Le forze dell’ordine dovrebbero fare di più? “Ma cosa si può pretendere in un Paese che invece di rafforzare i fondi a chi deve indagare li taglia? Abbiamo solo quattrocento agenti segreti”. Intanto in città si vedono scritte contro l’Islam. In qualche moschea del Nord sono state lanciate molotov. “Attendo i riscontri degli investigatori. E’ mia consuetudine partire dai fatti”. Alla fine non crede sia peggio lasciare che si aprano luoghi di culto nei garage? “Ripeto: quello che esiste è più che sufficiente. Bisogna attivarsi per bonificare le moschee esistenti dai predicatori d’odio”. Come? “Ma è chiaro, applicando la legge. Bisogna avere occhi e orecchie, una mente che elabori e decida di muoversi in modo coerente. Il vero problema è il lavaggio del cervello”.

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