"Bravo" ad Angela Merkel
che dice: Mai un soldato tedesco sparerà su un ebreo
Testata: La Stampa
Data: 07/09/2006
Pagina: 6
Autore: Marina Verna - la redazione
Titolo: Mai un soldato tedesco sparerà su un ebreo

Da La STAMPA del 7 settembre 2006:

Le navi tedesche sono pronte a raggiungere le coste del Libano, ma l’ordine di partire ancora tarda. In un discorso ieri al parlamento, la cancelliera Angela Merkel ha spiegato che che dall'Onu non è ancora arrivata la richiesta ufficiale. «Questo ritardo dipende dal fatto che il mandato dev'essere voluto da tutte le parti e che le condizioni devono essere chiare e condivise. Questo fa parte del processo politico. Dobbiamo avere comprensione per il governo libanese - ha spiegato -. E la nostra decisione dev'essere ponderata, più che affrettata. Meglio aspettare qualche giorno piuttosto che esporre a rischi inutili i nostri soldati».
Merkel ha ribadito che la Germania si impegna soltanto con la marina: due fregate, due motovedette, un dragamine e un ricognitore aereo. Non invierà assolutamente truppe di terra. «Dobbiamo evitare che, anche involontariamente, soldati tedeschi possano trovarsi nelle condizioni di sparare sugli israeliani», ripete da settimane. Già all'inizio di agosto il premier israeliano Olmert aveva chiesto alla Merkel una partecipazione tedesca alle forze di pace. Di fronte al rischio di un incidente tra tedeschi e israeliani, era stato deciso che la Germania si sarebbe occupata della «sicurezza davanti alle coste»: un compromesso per rispettare gli impegni internazionali senza il rischio cadere in scontri diretti con Israele o con Hezbollah.
Questa è l'ottava missione di soldati tedeschi nelle zone di crisi ma - per motivi storico-politici - è sicuramente la più spinosa. Sessant'anni dopo l'Olocausto, la difesa dello Stato ebraico è un caposaldo della coscienza tedesca. «Garantire il diritto di esistenza di Israele fa parte della nostra ragione di Stato», ha ripetuto ieri Merkel. «Nel dubbio siamo sempre dalla parte di Israele» è stato il credo di tutti i ministri degli Esteri tedeschi. Per questo Joscka Fischer prima, Frank-Walter Steinmeier ora, pur essendo spesso in Medio Oriente per colloqui di pace, hanno sempre rifiutato il ruolo di mediatori.

Di seguito, la notizia di un ennesimo boicottsggio antisraeliano lanciato dagli Architetti britannici, insieme a quelli palestinesi (dei quali non si conosce a tutt'oggi un significativo contributo all'architettura internazionale.
Ecco il testo:

Un gruppo di architetti britannici ha chiesto agli organizzatori della Biennale di architettura di Venezia di rinunciare al padiglione israeliano alla decima edizione della mostra che verrà inaugurata domenica. Una richiesta a cui ha aderito l'Associazione architetti palestinesi, denunciando il «pieno coinvolgimento» degli architetti israeliani in un «sistema di oppressione e controllo».

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