Israele sotto accusa per il rifiuto di cedere ai ricatti dei terroristi
e per la determinazione a difendersi
Testata: Rainews 24
Data: 27/06/2006
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: Medio Oriente. Israele rifiuta ogni trattativa con i rapitori del soldato e prepara una rappresaglia su larga scala Gerusalemme

Se Israele rifiuta di liberare donne e minorenni detenuti per il loro ruolo all'interno di gruppi terroristici in cambio di "informazioni" sul soldato rapito (non della sua liberazione) ecco che è immediatamente possibile, per i media prevenuti, attribuirle un'intransigenza che mette in secondo piano anche l'aggressione di Hamas.
Ecco il testo:

http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=62567

Medio Oriente. Israele rifiuta ogni trattativa con i rapitori del soldato e prepara una rappresaglia su larga scala Gerusalemme

27 giugno 2006 "Non vi saranno negoziati, ne' patti, ne' accordi". Il premier israeliano Ehud Olmert risponde così alle richieste avanzate dai rapitori del soldato israeliano che avevano chiesto il rilascio di 126 donne e di 300 minorenni palestinesi. Rifiutata la proposta, Olmert ha avvertito: "Si sta avvicinando il momento di un'operazione militare su larga scala. Non aspetteremo per un tempo indefinito perche' non abbiamo alcuna intenzione di essere ricattati da Hamas". Israele, ha continuato, agira' "con tutta la forza che ha per mettere fine al terrorismo e permettere al soldato di tornare sano e salvo dai suoi familiari e al suo Paese". Gli scenari disegnati da Olmert fanno pensare a un attacco che potrebbe non risparmiare neanche gli esponenti del governo di Hamas. Gaza, ha detto, e' gia' stata "totalmente isolata dalla terra e dal mare" e a nessuno e' permesso di entrare o uscire. "E' solo un primo passo", ha aggiunto il primo ministro, "ne faremo altri con pazienza ed equilibrio, ma con grande fermezza. Ieri ho dato istruzioni ai capi dell'esercito affinche' dispieghino le loro unita' per un'operazione militare prolungata ed estesa mirata a colpire le organizzazioni terroristiche e i loro comandanti. Raggiungeremo tutti, uno per uno, dovunque e questo lo sanno. Non vi sara' immunita' per alcuno". L'attacco palestinese avvenuto domenica al valico di confine della Striscia di Gaza, nel corso del quale hanno perso la vita due poliziotti israeliani e due miliziani palestinesi, e' destinato a riflettersi anche nelle relazioni tra Israele e l'Autorita' nazionale palestinese. "Noi", ha detto Olmert, "riteniamo l'Autorita' palestinese a tutti i suoi livelli piu' alti, dal presidente fino al primo ministro, responsabile per quanto e' accaduto e per tutto cio' che ne consegue". Il presidente israeliano, Moshe Katsav, ha chiesto l'aiuto del Vaticano per favorire la liberazione del militare catturato domenica da militanti palestinesi nel corso di un sanguinoso attacco al valico di Kerem Shalom. Katsav ha avanzato la richiesta all'arcivescovo Antonio Franco, il nuovo ambasciatore della Santa Sede in Israele. Il segretario di Stato, Condoleezza Rice, ha parlato al telefono con il ministro israeliano degli Esteri, Tzipi Livni, e con il presidente dell'Autorita' Nazionale Palestinese, Abu Mazen. Inoltre, rappresentanti diplomatici statunitensi in Egitto e in Israele hanno avuto incontri con entrambe le parti. "Lanciamo un appello alle parti affinche' non oltrepassino i limiti ed evitino passi che potrebbero far precipitare la situazione", ha detto il portavoce del Dipartimento americano di Stato, Sean McCormack. "La linea di confine", ha aggiunto, "e' che questa persona (il soldato israeliano, ndr.) sia immediatamente rilasciata"

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