Sotto gli occhi dell'Occidente
si rafforza l'alleanza tra Al Qaeda e Iran mentre i nostri politici "dialogano" con gli ayatollah
Testata: Corriere della Sera
Data: 23/06/2006
Pagina: 20
Autore: Guido Olimpio
Titolo: Asse Al Qaeda con Teheran contro gli imperialisti
Dal CORRIERE della SERA del 23 giugno 2006:

E' il 7 giugno. Un alto esponente di Al Qaeda arriva in Iran per incontrare uno dei figli di Osama, Saad Bin Laden, da tempo ospitato nella repubblica islamica. Quindi l'emissario consegna un messaggio di Ayman Al Zawahiri, l'ideologo del movimento al capo dei pasdaran, Rahim Safavi. La lettera — secondo fonti di Teheran — tocca alcuni punti importanti. 1) Al Zawahiri incoraggia il regime islamico a proseguire nell'azione contro «gli imperialisti» 2) Si impegna a frenare Al Zarqawi e rivela di aver mandato un emissario affinchè riduca gli attacchi contro gli sciiti in Iraq. 3) Rringrazia Teheran per l'ospitalità a decine di qaedisti (150-200) dopo il 2001.
L'uccisione di Al Zarqawi, l'8 giugno, ovviamente ha superato solo in parte il punto due. Al Qaeda vuole evitare una guerra inter-religiosa in Iraq e dunque è attenta a non creare problemi con l'Iran. Anche perchè gli ayatollah garantiscono protezione ad alcuni dirigenti, come Saad Bin Laden, Seif Al Adel e Abu Ghait, ispiratori di alcuni attacchi in Medio Oriente. A sua volta il regime si tiene in casa i terroristi per poterli usare come carta o merce di scambio in caso di uno scontro con gli Stati Uniti.

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