L'incontro di Olmert con la comunità ebraica francese
una cronaca
Testata: La Stampa
Data: 16/06/2006
Pagina: 9
Autore: la redazione
Titolo: «Ebrei francesi venite in Israele»

Da LA STAMPA del 16 giugno 2006:

Il premier israeliano Ehud Olmert, in un incontro con rappresentanti della comunità ebraica di Francia, ha ribadito ieri il suo apprezzamento per l'impegno del presidente francese Jacques Chirac nella lotta all'antisemitismo, ma ha lanciato un appello agli ebrei francesi affinché permettano ai loro figli di andare in Israele per «conoscere il Paese, studiarvi e un giorno andarci ad abitare».
Chirac è «uno dei nemici più decisi e coraggiosi dell'antisemitismo, insieme al suo primo ministro Villepin» ha detto Olmert, nel secondo giorno della sua visita a Parigi.
La comunità ebraica francese in febbraio era stata choccata dall’omicidio di Ilan Halimi, giovane commesso ebreo di un negozio di telefonia, adescato da una ragazza complice dei rapitori, tenuto in ostaggio per tre settimane, poi torturato e abbandonato morente. Ricordandolo, Olmert ha detto: «Che Dio vendichi il suo sangue».
La visita di Olmert in Francia interviene in un contesto di notevole miglioramento delle relazioni bilaterali, dopo anni di tensioni dovute alle divergenze sul conflitto israelo-palestinese e alle accuse di antisemitismo lanciate in passato dallo Stato ebraico alla Francia, che ospita la seconda comunità ebraica al mondo - circa 600.000 persone - dopo gli Stati Uniti. Nel luglio 2004, l'allora premier israeliano Ariel Sharon aveva lanciato un appello agli ebrei di Francia perché immigrassero «immediatamente» in Israele, in ragione delle minacce che pesavano, a suo avviso, su di loro.
Olmert si è guardato dal lanciare un appello simile, nel suo intervento di fronte a 300 esponenti del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche (Crif) e del rabbino capo di Francia Joseph Sitruk. «Vivete in un paese meraviglioso, ma avete una casa, ed è lo Stato di Israele, e noi speriamo che un giorno gli ebrei di tutto il mondo vi si stabiliscano» ha detto il premier israeliano. Poi un appello ai presenti, affinché permettano ai loro figli di andare in Israele per «conoscere il paese, studiarvi e un giorno andarci ad abitare».

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