Attentato fallito, ma pur sempre terrorismo
se ne consiglia le lettura a chi parla di "resistenza"
Testata: Corriere della Sera
Data: 20/05/2006
Pagina: 16
Autore: Guido Olimpio
Titolo: Ginevra, sventato attacco a EL AL

Per la serie Terrorismo, una cronaca di Guido Olimpio sul CORRIERE della SERA di oggi 20.5.2006 a pag.16.

Ecco il pezzo.

Un convertito all’Islam che fa la spia. Una coppia di terroristi mediorientali armati di lanciagranate. Un team di 007 svizzeri sulle tracce degli estremisti. C’è tutto questo dietro un mancato attentato contro un jet passeggeri della El Al nel dicembre dell’anno scorso a Ginevra. A rivelare i particolari della vicenda i media israeliani, che hanno confermato informazioni raccolte in quei giorni anche dal Corriere della Sera . Mancano pochi giorni alla fine dell’anno e fonti mediorientali raccontano di un commando entrato nella fase operativa a metà dicembre. L’obiettivo è un aereo passeggeri, probabilmente della El Al, negli scali di Zurigo o Ginevra.
L’arma potrebbe essere un missile anti-aereo Sam 7, forse di provenienza russa, o un ordigno simile. Contattiamo la polizia federale che, nel giro di poche ore, risponde: in base ai controlli svolti all’interno del nostro territorio e in collaborazione con i Paesi vicini non abbiano riscontrato alcuna minaccia. La smentita è precisa e professionale. Non troviamo altri elementi, a parte qualche «voce».
Solo qualche giorno dopo emerge che un volo sulla rotta Tel Aviv-Ginevra sarebbe stato cancellato senza fornire spiegazioni chiare. Ma è sempre poco, non esistono elementi che facciano pensare a una emergenza terrorismo.
La storia riemerge un paio di giorni fa, con una indiscrezione su un sito Internet e quindi con un articolo sul giornale «Blick», poi ripreso dai media israeliani. A scoprire il piano sarebbe stato Claude Kuvasi, uno svizzero che lavorava per i servizi segreti della Confederazione e che si era convertito all’Islam per conquistare la fiducia del responsabile del centro islamico di Ginevra, Hani Ramadan.
La talpa avverte i superiori che due terroristi, un algerino di 40 anni e un libico di 34, intendono abbattere un jet della El Al utilizzando un vecchio lanciagranate Rpg, contrabbandato dall’Est Europa. Gli attentatori pensano di sparare il razzo quando il jet sarà a bassa quota, nella fase finale dell’atterraggio.
La scelta dell’obiettivo cade poi su Ginevra, perché si presta al tipo di attacco. Kuvasi, il 12 dicembre, allerta gli 007 che eseguono le prime indagini, quindi si muove anche la polizia. Pochi i risultati. Forse ci sono delle incomprensioni, forse la fonte non viene considerata attendibile, malgrado esistano delle intercettazioni che confermino le manovre dei terroristi per entrare in possesso dell’Rpg.
Le autorità elvetiche, dopo aver aver effettuato dei controlli, concludono che il piano è probabilmente rimasto solo alla fase di ideazione. Dei due terroristi nessuna traccia, così come dell’informatore. Lo segnalano «al lavoro» in Siria, poi in Egitto. Infine la sorpresa. Kuvasi scrive al responsabile del centro islamico di Ginevra, Ramadan, per informarlo della storia e rivelargli la sua missione di spionaggio.

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