Asor Rosa fermato dal complotto demo-pluto-giudaico
vengono i brividi a pensare che uno così poteva essere ministro
Testata: Corriere della Sera
Data: 19/05/2006
Pagina: 11
Autore: Francesco Battistini
Titolo: L'escluso Asor Rosa: la comunità ebraica mi ha fermato

Il CORRIERE della SERA di venerdì 19 maggio 2006 pubblica un'intervista ad Alberto Asor Rosa, mancato ministro dell'Università e della Ricerca. Che accusa la comunità ebraica italiana di aver fermato la sua nomina mettendo in atto una "discriminazione" nei suoi confronti.
Asor Rosa, invece di accusare la comunità ebraica, farebbe bene a incolpare se stesso.
Evidentemente Romano Prodi non se l'é sentita di includere nel suo governo uno che, dopo averle scritte e pubblicate,  non ha mai ritrattato frasi razziste e che ha poi rincarato la dose togliendo la cittadinanza italiana agli ebrei italiani, in una lettera di risposta alla più che legittima richiesta di garanzie avanzata dal presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane.
Una decisione, quella del presidente del consiglio, ispirata a elementari criteri di decenza.
Circa il modo nel quale é stata condotta l'intervista, si deve rilevare che Battistini non ha ricordato ad Asor Rosa le frasi da lui scritte. Frasi che avrebebro giustificato ampiamente agli occhi di quaslsiasi lettore equilibrato la diffidenza nei confronti del docente universitario da parte di chiunque si opponga all'intolleranza. 

Di seguito, il testo dell'intervista:

ROMA — Ministro designato, ministro cancellato: professor Asor Rosa, ci è rimasto male? «È stato un bruttissimo episodio di discriminazione. Un fuoco di sbarramento impressionante. Le riserve politiche sul mio nome si sono sommate a quelle ideologico-culturali». Chi non l'ha voluta? «Settori molto forti della comunità ebraica. Una presa di posizione espressa non solo con le parole del presidente, Claudio Morpurgo, ma anche con interventi di varia natura. Ingiuriosi. Sul Foglio, è uscita una cosa veramente intollerabile».
Alla fine il Pdci, il partito dei rettori, un rettore al governo l'ha mandato. Ma chi scommetteva su un professor Alberto Asor Rosa alla Ricerca, non immaginava un professor Alessandro Bianchi ai Trasporti: «È normale che il mondo accademico ruoti attorno al Pdci. Il resto del centrosinistra, i Ds che ora gestiranno la Ricerca, non prestano alcuna attenzione a questi aspetti della realtà italiana. Quello che è anormale, oltre ogni immaginazione, è ciò che è accaduto sulla mia candidatura». Le accuse di antisemitismo... «Io ho risposto all'invito di Diliberto. Non ero persuaso. Ma neanche convinto di rifiutare. Il Secolo d'Italia mi ha contestato subito di volere la poltrona più alta dei baroni universitari: non possono immaginare che cos'avrei fatto ai baroni, diventando ministro. Però il mio stupore è come Il Foglio, il Riformista,
la comunità ebraica mi hanno attaccato. Episodi gravi, veti che tutti hanno considerato una cosa normale ». Lei «antisemita», il Pdci anti- israeliano: doveva aspettarselo... «Non mi sembra che i Comunisti italiani siano stati discriminati come me: nel governo ci sono entrati». S'è sentito abbandonato? «Ignorato. A partire da Prodi: avrebbe dovuto dire con chiarezza che la scelta di un altro candidato non derivava da pressioni, ma dalla convinzione d'aver trovato un ministro più preparato e più prestigioso di me». Il prescelto è Fabio Mussi: qualcuno le ha spiegato? «Non s'è fatto vivo nessuno. L'unico che ha reagito è stato un personaggio pubblico dal quale non mi sarei aspettato la solidarietà: Giampiero Mughini». E Diliberto? «Non l'ho più sentito. Ma se mi chiama, parlerò d'altro».

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