Sognando Giuda Maccabeo
mentre si rinnova il copione dell'odio
Autore: Deborah Fait
E' accaduto. Ce lo aspettavamo, non in modo cosi' spudorato, ma ce lo aspettavamo.

Non c'e' stato telegiornale italiano che, tasmettendo la cronaca di Natale da Betlemme, non abbia parlato del muro, anzi del Muro colla emme maiuscola, perche' pare che per i giornalisti questo sia l'unico muro al mondo, non uno dei tanti e , sicuramente, il piu' giustificato in quanto SALVAVITA!
Tutti, nessuno escluso, parlando del turismo a Betlemme in occasione del Natale, tutti indistintamente, durante i collegamenti per la Messa dalla Basilica hanno ricordato e fatto vedere e rivedere il famigerato Muro commentando con tono di aspro rimprovero che , "secondo" gli israeliani, dovrebbe proteggere dal terrorismo, come se non fosse vero, come se fosse una fantasia, come se non fosse provato che nei tratti dove il muro esiste, la' non passano i terroristi suicidi!
E allora eccoci travolti da telecronache che fanno vedere Monsignor Sabbah, grande ammiratore del defunto di Ramallah oltre che gigantesco ipocrita che mai disse una parola contro i terroristi suicidi, mentre pianta ulivi davanti al muro.
Eccoci tormentati da immagini di poveri e innocenti palestinesi che sfilano con le candele davanti al muro maledetto, mentre noi ricordiamo amaramente altre sfilate con candelotti esplosivi al posto delle candele.
Ecco reportages piagnucolanti sui palestinesi segregati, venduti ai telespettatori come pacifiche vittime di Israele anziche' barbari simpatizzanti di assassini suicidi nonche' danzatori di piazza instancabili alla notizia di ogni attentato andato a buon fine.
La vergogna dei collegamenti da Betlemme per il Natale si sta concludendo senza una parola sul terrorismo , senza un accenno sugli avvenimenti che , in questi anni di guerra, hanno reso la Betlemme cristiana vittima dei palestinesi musulmani e citta' ostaggio dei terroristi.
Naturalmente non sono stati ricordati le decine di attentati subiti da Israele e provenienti proprio da questa citta' prima che iniziasse la costruzione del muro per scongiurarli.
Nessuno giornalista, con l'occasione di trovarsi a Betlemme, ha approfittato per parlare, anche en passant e tanto per onesta' di cronaca, di quello che fu uno degli avvenimenti piu' vergognosi perpetrati in questa cittadina dai palestinesi quando, nel 2002, 200 terroristi entrarono a forza, sparando a raffica, nella Basilica della Nativita' e vi si insediarono per settimane, sporcandola, sconsacrandola, riempiendola di immondizie e escrementi.
Nessuno dei giornalisti presenti in questi giorni a Bet Lechem ha ricordato l'accaduto e le menzogne dei frati francescani, Padre Ibrahim loro portavoce in testa, che piagnucolavano dicendo di non aver da bere e da mangiare per colpa dell'esercito israeliano, salvo poi aver trovato decine di chili di cibo avariato e puzzolente poiche' ne avevano tanto da non poter essere consumato.
I Francescani hanno fatto credere al mondo intero di essere stati ostaggi dei soldati israeliani anziche' dei terroristi, mentendo in grande stile e con una maestria e una faccia tosta incredibili, con un impatto mediatico superlativo sul pubblico che, una volta di piu', fu preso per i fondelli da giornalisti senza scrupoli.
Il mondo intero si rivolto' contro Israele ancora una volta.
I veri colpevoli furono raffigurati come povere vittime ancora una volta.
Grande performance di pelo sullo stomaco dei media italiani ancora una volta.
Il mondo filopalestinese ragiona cosi', piu' che altro sragiona cosi': duecento terroristi armati fino ai denti entrano nella Basilica, la occupano, tengono in ostaggio i frati e alcuni giornalisti, tra cui l'italiano Marc Innaro, mangiano, bevono, defecano sotto gli altari, rompono tutto , dissacrano il luogo piu' santo della Cristianita' e la colpa di chi e'?
Di Israele, naturalmente!
Non solo, si costruisce questa colpa giorno per giorno con collegamenti strappalcrime e lo si fa in modo talmente eccessivo da non credere che la gente possa essere tanto ingenua da cascarci e invece ci casco' perche' e' cosi' facile, e' cosi' semplice, e' cosi' bello e soddisfacente odiare Israele per sentirsi piu' buoni.
Nemmeno quando incomincio' a emergere la verita' , nemmeno quando vi furono timide testimonianze sullo scempio fatto nella Basilica, nemmeno allora la gente credette a Israele.
Nessuno dunque, pur trovandosi in loco, ha trovato il tempo di rammentare questa vergogna e nessuno ha accennato al fatto che i cristiani di Betlemme stiano scomparendo perche' perseguitati e vessati dai musulmani e che dal 90% si sono ridotti al 7 % dal giorno in cui Betlemme e' passata all'ANP e hanno incominciato a fuggire a gambe levate . Meglio parlare del muro, che diamine!

Ci sarebbe tanto da raccontare su Betlemme, volendo.
Ve la ricordate la facciata della Basilica durante la tirannia di Arafat? No eh? Infatti nessuno ne ha mai parlato per paura e allora non ci si ricorda come fosse deturpata da un enorme lenzuolo con il ritratto del mostro malefico che dominava la Piazza.
Come mai il Vaticano o qualsiasi passante cristiano non hanno mai protestato per quel ritratto gigantesco che avviliva la facciata della Chiesa.
Come hanno potuto accettare una simile porcheria senza dire una parola?
Come mai nessuno si e' sentito offeso e umiliato nella propria Fede da quella brutta faccia ghignante contro il bianco delle pietre della Chiesa che per tutti i cristiani del mondo e' il luogo piu' sacro in assoluto?
Come mai nessun giornalista si e' sentito in dovere di denunciare una simile porcheria come scandalo e offesa contro la Cristianita', il senso del decoro e del buon gusto?
Come e'possibile che tutti abbiano finto di non vederla quella Brutta Faccia sulla Basilica che racchiude la Grotta dove nacque Gesu'?
La risposta logica e' che una parte della cristianita' aveva paura di farlo notare e l'altra parte, quella antisemita, adorava Arafat piu' di Gesu' Bambino.
Oggi quel lenzuolo e' scomparso per fortuna, non si vede piu' la Brutta Faccia, la Basilica e' stata ripulita e riconsacrata subito dopo la fine della occupazione terroristica, hanno persino tolto la kafiah dalla seggiola che il bandito occupava durante la Messa di mezzanotte e al suo posto vi si e' seduto Abu Mazen.
Sono cambiate alcune cose, la piu' importante e mai abbastanza benedetta e' stata proprio la morte di Arafat ma non sono diminuite le fughe dei cristiani da Betlemme, da Bet Jalla e altri villaggi dei territori palestinesi.
Soprattutto non e' cambiato l'atteggiamento dei giornalisti che, non appena gli si presenta l'occasione, partono con le loro sparate contro Israele usando ogni volta un gadget nuovo, quest'anno si vende bene il muro.
Il Muro della vergogna, lo chiamano ipocritamente, il Muro che Israele costruisce per rinchiudere i palestinesi, dicono. Rinchiudere dove? hanno tutto il mondo arabo davanti a loro, e' Israele che si rinchiude "dentro", per tener fuori le belve che sono i terroristi.
Il muro e' una conseguenza del terrorismo, non viceversa, il muro e' la' per impedire che le belve sbranino i bambini ebrei! Il muro serve ad evitare che dei terroristi entrino in una casa qualsiasi e scannino tutti i suoi abitanti, bambini compresi, anzi i bambini per primi per vedere impazzire i genitori.
Il muro ci serve per vivere, signori giornalisti, questo dovreste ricordarlo ogni tanto , cosi', per un senso di onesta' professionale, se ne avete.
Forse pero' e' chiedere troppo perche' anche i giornalisti sono uomini e quindi soggetti a pressioni psicologiche.
Recenti avvenimenti hanno confuso ulteriormente le loro idee.
Abbiamo sentito il criminale presidente iraniano , Ahmedinejad , chiedere la distruzione di Israele e la ricollocazione degli ebrei in Europa.
Dopo una settimanina di " Oddio che vergogna" nessuno ne parlava piu'.
Abbiamo visto la riccioluta testa bianca di Kofi Annan, "Kefiah" per gli amici, sotto una cartina della Palestina da cui Israele era stato cancellato durante la "giornata di solidarieta' con il popolo paletinese"...
I media non si sono interessati alla cosa, fosse accaduto il contrario avrebbero starnazzato come oche impazzite.
Leggiamo ogni giorno di episodi di antisemitismo in tutto il mondo, giornalisti ebrei non vengono ammessi in paesi arabi a causa della loro etnicita', israeliani vengono scacciati da universita' europee e americane, se uno si azzarda a fare una ricerca su Google legge di Israele peste e corna, compresi massacri, naturalmente mai avvenuti come quello immaginario di Jenin.
Non dobbiamo quindi meravigliarci se i poveri giornalisti, da Betlemme, in nome del Santo Natale e della pace nel mondo, non sanno fare altro che accusare Israele solo perche' si difende nel modo meno cruento possibile, con una barriera per tener lontani i terroristi.

Puntate pure il dito accusatore ancora e ancora contro Israele...noi intanto accendiamo le candeline di Chanuka' e , per consolarci, sognamo Giuda Maccabeo.

Le luci di Chanuka' , da Gerusalemme a tutte le citta' del mondo, ci illuminano e ci daranno la forza e la pazienza di aspettare il miracolo che viene dal coraggio del popolo di Israele, vittima ancora oggi di un'ideologia neonazista e poi calunniato e demonizzato se si difende orgogliosamente.

Chanuka' insegna: Antioco Epifane verra' sconfitto sempre e il miracolo della luce si rinnovera' per il Popolo di Israele.

Deborah Fait