Sognano una Chiesa che parli ancora di "perfidi giudei"
il sito internet di un gruppo cattolico
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Data: 07/07/2006
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Autore: la redazione
Titolo: Articoli sugli ebrei e su Israele

Il sito SODALITIUM , espressione dell'Istituto Mater Boni Consilii fondato nel 1985 a Torino da quattro sacerdoti cattolici, usciti dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X,  di  Marcel Lefebvre, gruppo cattolico scismatico ostile al Concilio Vaticano II, in particolare all'accettazione della libertà religiosa da esso sancita.

La principale differenza tra l'Istituto e la Fraternità riguarda il problema se Giovanni XXIII e i suoi successori siano da considerarsi "veri papi".
La risposta è "si" per i seguaci di Lefebvre, "materialmente" (cioè per quanto riguarda il "mero possesso della sede") "sì", formalmente (cioè per quanto riguarda il "possesso dell'autorità)  no" per i dissidenti dell'Istituto.

L'elemento che più fortemente caratterizza l'ideologia del gruppo è però un virulento antigiudaismo, che assurge al ruolo di elemento discriminante tra l'"ortodossia" cattolica e l'"eresia", all'interno di una visione della storia incentrata sul conflitto tra "Chiesa e Sinagoga", assimilate l'una alla causa di Dio e l'altra a quella di Satana.

Nell'ultimo numero (59)  della rivista edita dall'Istituto, ad esempio una recensione di don Curzio Nitoglia al libro di Vittorio Messori "Il caso Mortara", oltre a giustificare il sequestro da parte dello Stato pontificio del bambino ebreo battezzato dalla domestica, enfatizza e loda tutte le notazioni di Messori più aggressive verso l'ebraismo (leggi qui l'articolo completo)

Altri esempi: nel numero 54 della rivista un dossier sul film "La passione di Cristo" di Mel Gibson ribadisce l'accusa di deicidio contro il popolo ebraico.
Così nella recensione del film di Monsignor Donald J. Salmon leggiamo:


Cristo o era o non era il vero Messia. Se lo era, allora ovviamente gli ebrei del suo tempo erano colpevoli di cristicidio e deicidio. Di più, se Egli era il vero Messia, allora il giudaismo smise d’essere la vera religione. D’altra parte, se Egli non era il vero Messia, allora gli ebrei erano obbligati a metterlo a morte dalla Legge di Mosè (Deuteronomio) come blasfemo. In tal caso, gli ebrei moderni non possono dissentire dalla sentenza di morte pronunciata da Caifa, dato che era in accordo con la Legge. Quindi, se continuano ad essere ebrei, implicitamente approvano e consentono alla Sua morte. Perciò non possono liberarsi da una colpa collettiva, almeno di consenso, per la sua morte [...]
Così, l’ebreo dei nostri giorni, continuando ad essere ebreo e perciò ancora in attesa di un futuro Messia, sta acconsentendo alla morte di Cristo come blasfemo e falso Messia

Nel numero 50, un articolo sul "problema ebraico", ha per titolo "Il vostro padre è il diavolo" e presenta tipici argomenti antisemiti, come la derivazione ebraica del capitalismo e, allo stesso tempo del comunismo e l'accusa di infedeltà al proprio paese.

Nel numero 49 un articolo é dedicato a sostenere l'accusa dell'omicidio rituale. Vi si legge:

Mi sembra perciò, che si possa affermare, senza paura di sbagliarsi, la veridicità storica della tesi dell’Omicidio Rituale ebraico, senza cadere in eccessi di fanatismo, che lo vedono ove non c’è, ma senza neanche cadere nell’errore di scetticismo che si ostina a negarlo, dopo prove storiche

naturalmente inesistenti


 e magisteriali così probanti.

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