A 8 anni dalla morte cosa ci resta di Marco Pannella
Editoriale di Daniele Capezzone
Daniele Capezzone
È caduto ieri, purtroppo in un vasto silenzio, l’ottavo anniversario della morte di Marco Pannella. Armato di una volontà senza paragoni e – sul piano materiale – di matite spesso smozzicate, ha scritto pagine di storia incancellabili. Ha amato la politica più di se stesso. Ha fatto della sua follia reale o apparente che fosse, di volta in volta - un metodo. Ha educato generazioni di giovani alla libertà, da tutto, e - assai più faticosamente - anche e perfino da lui, non senza ferite e conflitti. Ha onorato politica, idee e istituzioni come una religione laica. Ma, sopra ogni altra cosa e certamente prevalente su qualsiasi sbaglio, un benedetto rifiuto di schemi, etichette, gabbie. Anche quelle- magari ineccepibili dal punto di vista liberale- che l’uno o l’altro passante cercava di proporgli.
Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024