Riavere i rapiti, eliminare i capi di Hamas. Flessibile, ma fermo: la ricetta di Israele
Commento di Fiamma Nirenstein
Fiamma Nirenstein
Viene soprattutto dai media arabi la notizia che si può essere ottimisti sulla trattativa per gli ostaggi. Vedremo. Crederci non è facile, di giochetti sadici Hamas ne ha già fatti parecchi. Blinken lo ha detto: niente si interpone fra la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco... se non Hamas. È questa l’inequivoca presa di posizione del Segretario di Stato americano di ritorno dal Medioriente dove ha verificato la «straordinariamente generosa proposta» di Netanyahu. Questo perché a Rafah si entrerà comunque, e sul confine si vedono i tank pronti all’ingresso di terra; perché un’esplicita spinta americana chiede al Qatar di espellere la direzione politica di Hamas dal suo territorio; perché Israele ha detto che se entro una settimana non riceve una risposta non ci sarà più un’altra occasione. Questa è la lingua più giusta in Medioriente, sempre che si vogliano salvare gli ostaggi e che si voglia veramente un cessate il fuoco.
Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024